12 gennaio 2017
I programmi di screening sanitario sono in continua crescita con quasi 6 milioni di partecipanti nel 2015. Rispetto al numero di invitati (13 milioni), la percentuale di adesione è però in leggera flessione (dal 47% al 45%).
Per invertire questa tendenza è necessario, innanzitutto, aumentare l’efficacia dell’invito.
Gli obiettivi degli screening
Gli screening sono indagini di massa condotte su specifiche malattie, con l’obiettivo conoscerle, prevenirle e aumentare la speranza di guarigione. Per garantire il successo di un programma di screening è importante:
- convincere i cittadini a partecipare al programma
- assicurare il buon esito delle risposte
- aumentare il numero di esami validi
Un invito di qualità può aiutare su tutti questi fronti.
Convincere i cittadini a partecipare al programma
Un buon invito deve avere questo come primo scopo. La comunicazione deve essere accattivante, diretta e, soprattutto, semplice. Devono essere chiari i benefici senza creare allarmismo.
Oltre al contenuto, non va sottovalutato l’effetto coordinato di immagini, grafica e colori per creare la giusta predisposizione alla partecipazione. L’invito alla screening è, pur sempre, una comunicazione di marketing diretto.
Il testo “Scrivere per lo screening”* del GISCI è un punto di riferimento, sempre attuale, con linee guida che sono molto vicine a quelle della scrittura per il web: semplicità prima di tutto.
Assicurare il buon esito delle risposte
Quando la partecipazione prevede l'
invio di un campione (es. screening colorettale) sono indispensabili delle istruzioni molto chiare e lineari.
Il plico dell'invito deve quindi contenere:
- la lettera di invito personalizzata
- un opuscolo informativo sul programma
- una provetta per la raccolta del campione
- una busta di ritorno per la spedizione o la consegna
- le istruzioni su come procedere passo-passo
Tuttavia, per quanto complete siano le istruzione, c'è sempre la possibilità di un errore che vanifichi la validità dell'esame.
Ad esempio l'errata
associazione tra provetta e busta di ritorno: con il rischio di attribuire il campione alla persona sbagliata (si pensi a inviti fatti nella stessa famiglia).
In questo caso ci viene in aiuto la tecnologia RFID. Le provette e le buste, dotate di micro antenne RFID, passano sotto dei rilevatori che, in automatico, segnalano gli errori di associazione.
Inoltre, nel gestionale di laboratorio, viene immediatamente registrata la disponibilità del campione, senza necessità di inserimento manuale.
Il processo diventa così più rapido e meno costoso. Le azioni di recupero più efficaci: il gestionale stesso può mandare nuovi inviti ai cittadini per i quali risulta errato il campione o che non hanno ancora risposto.
Innovazione negli inviti allo screening
Quello del corretto accoppiamento busta/campione è solo un primo passo per aumentare il numero di esami validi.
Con la disponibilità di nuove tecnologie si possono sperimentare soluzioni in cui i campioni offrono la massima affidabilità e sicurezza di validità dell'esame.
Con le "Smart Label" (etichette intelligenti) si possono infatti rilevare:
- se è passato troppo tempo dalla chiusura della provetta all'arrivo in laboratorio
- se sbalzi di temperatura durante il tragitto, che potrebbero alterare il campione
*Riferimenti
Postel: servizi per le campagne di screening
Osservatori Nazionale Screening: rapporto 2016
Gruppo Italiano Screening del Cervicocarcinoma: scrivere di screening
Istituto per lo studio e la prevenzione oncologica: note sull’editing delle lettere di invito per i programmi di screening
Ministero della Salute