Viviamo dentro l'epoca della digital transformation, un'epoca in cui ogni giorno sono sviluppate applicazioni a servizio della nostra vita privata e professionale.
Piccole skills digitali che ci aiutano a ottimizzare i tempi e rendono più efficaci le nostre azioni.
Basti pensare a ciò che accade proprio ora, in questa fase delicata, in Italia, in Europa, nel mondo.
Siamo dentro un'emergenza tangibile che soffia su ogni aspetto del quotidiano, mutandolo: è una situazione mai vissuta prima, in cui il comparto TLC è stato riscoperto in fretta come asse portante del sistema Paese.
Pensiamo per un attimo a questo periodo senza internet, senza cloud, senza smart working, senza vpn, senza whatsapp, senza la spesa online, senza smartphone, senza wi-fi.
Sarebbe un'altra vita.
Una vita senza, molto più complicata: i servizi digitali, la connettività, le tecnologie innovative, ancora una volta e nella nostra ora più buia, stanno aiutando l'umanità a risolvere problemi, e a combattere contro Covid19.
Cerchiamo due esempi pratici, concreti, che hanno il senso dell'immediatezza.
Qualche giorno fa è scattato l'allarme all'ospedale di Chiari, Brescia: sono esaurite le valvole dei macchinari di terapia intensiva, che consentono ai pazienti gravi di respirare.
L'azienda produttrice ha finito le scorte, non può produrle in tempo e minaccia azioni legali in caso le valvole vengano prodotte da altre ditte. La situazione di estrema emergenza mette in moto una frenetica catena di contatti, in cui si attivano medici, giornalisti e liberi professionisti. Tra appelli social e chiamate in rapide serie spunta Isinnova, una start-up bresciana specializzata in fabbricazione digitale. Grazie al mix di now how e competenze mediche, scientifiche e tecnologiche, i file per la stampa 3D vengono elaborati e le valvole autoprodotte, nonostante la violazione del copyright. In meno di due giorni, eseguiti i test, grazie a queste valvole, dieci pazienti in terapia intensiva colpiti da covid19 possono continuare a respirare con l'ausilio dei macchinari.
Da Brescia a Milano, ancora nel cuore della zona rossa: il Politecnico e l'Università del capoluogo lombardo sono tra i capofila di un consorzio pubblico-privato che ha lanciato il progetto Exscalate, un cervellone informatico in grado di elaborare le informazioni di tre milioni di molecole al secondo. Il progetto si propone di individuare i farmaci più sicuri e promettenti per il trattamento immediato della popolazione colpita da Covid19, a cui seguirà l'individuazione di molecole capaci di inibire la patogenesi del coronavirus per contrastare i contagi futuri*.
Stampa 3D e big data analysis.
Tante volte abbiamo sentito questi termini, abbiamo affrontato questi e altri argomenti.
Oggi, una volta di più, abbiamo contezza che la trasformazione digitale non va più raccontata al tempo futuro.
La stiamo vivendo, proprio adesso, proprio qui.
* tratto da keybitz.it